Porsche Taycan Turbo

100% elettrica 100% Porsche 

Taycan Turbo test-drive a Lugano

Mi chiamo Carlo Cocconcelli e sono un appassionato consulente automobilistico indipendente.

Alcuni mesi fa ho scelto di passare alla mobilità elettrica e di creare una serie di PRODOTTI UNICI legati a questo mondo, che ho scoperto essere davvero interessante, coinvolgente e molto DIVERTENTE.

Dopo essermi innamorato di questa vera SUPERCAR – disponibile nella mia “scuderia” per TEST-DRIVE,  EVENTI in pista e non solo – ho deciso di condividere con altri appassionati come te le informazioni raccolte durante lo studio e le sessioni al volante, cosi da farti trovare in un solo sito tutto quello che potrebbe interessarti sapere: dal design fino ai consumi effettivi da me testati.

Un VERO SPETTACOLO da guardare e da guidare!

Su questo sito troverai tutte le informazioni, le caratteristiche e i numeri di questa GT 100% elettrica. Risparmierai TEMPO e non dovrai navigare qua e là per trovare ciò che ti serve.

Prima di passare alla presentazione dell’auto ci tengo a sottolineare che NON lavoro per nessuna casa automobilistica e NON mi ha pagato nessuno per scrivere questa pagina. Organizzo test-drive indipendenti e il mio obiettivo NON è venderti l’auto.

Tutti i contenuti video-fotografici sono di dominio pubblico, disponibili sul sito ufficiale e sui canali social della casa costruttrice.

Presentazione in breve

Porsche è da sempre sinonimo di sportività. Un marchio che è una garanzia di qualità, cura dei dettagli, design senza tempo e innovazione tecnologica.

Non fa eccezione la sua prima auto 100% elettrica, progettata e costruita per diventare il nuovo punto di riferimento delle sportive ad alte prestazioni a zero emissioni. L’aspetto è futuristico, le dimensioni importanti, il peso rilevante, ma il DNA è innegabilmente quello al quale ci ha abituati la casa di Stoccarda.

Non è una 911, chiariamolo subito. Ma ogni elemento che la compone è studiato per essere sia emozionale che funzionale: vuole conquistarti con lo sguardo ma anche con la tanta sostanza che sa dimostrarti al volante. Non ci sono dubbi che oggi rappresenta il top di questo segmento.

La potenza non è la sua qualità principale, anche se ne trovi molta più di quella che ti serve ed erogata molto prima che il tuo pensiero sia in grado di allinearsi con essa.

Lo sterzo è semplicemente perfetto, capace di infilarti nelle curve disegnando traiettorie millimetriche, esattamente dove il tuo sguardo ha deciso di portarla.

Non ci sono esitazioni nei cambi di traiettoria rapidi, il rollio è prossimo allo zero e la sensazione di sicurezza è assoluta.

È esattamente come la vuoi: docile quando non serve la “forza bruta” e affilata come un coltello quando vuoi sfruttarne il potenziale. Ti accompagna in un lungo viaggio come una comoda berlina ma è capace anche di farti divertire sulle strade ricche di curve, mettendo in mostra una dinamica di guida tipica di modelli super sportivi molto meno versatili di questo.

Il suo limite? La fisica: quasi 2 tonnellate e mezzo non sono uno scherzo, ma per portarla al limite devi andare ben oltre una guida allegra.

design

taycanturbo test drive a lugano 1

L’ho vista due anni fa in occasione del suo debutto e non mi aveva convinto. In realtà non ero pronto per un modello futuristico in casa Porsche, forse troppo abituato alle forme più tradizionali dei suoi modelli.

Bisogna allenare lo sguardo alle cose nuove, proprio come quando ascolti una canzone particolare e strutturata per la prima volta: devi sentirla e risentirla ancora per capirla, e poter valutare se ti piace o no. Le novità mi affascinano ma allo stesso tempo devo elaborarle.

Beh, questa Taycan alla fine mi ha convinto e mi piace ogni giorno di più.

Lunga e larga, ma soprattutto schiacciata a terra. Un “muso” che trasmette potenza con quegli “occhi” matrix led a 4 punti incastonati nel frontale e le nervature centrali sul cofano.

Ci sono le cosiddette “air curtain”, cioè le prese d’aria sia frontali che laterali per convogliare i flussi d’aria dove serve, allo scopo di migliorare l’aerodinamica e ridurre le turbolenze.

Non mancano neppure i parafanghi sporgenti che incorniciano le ruote da 21 pollici dalle misure extra-large.  Spettacolari i cerchi “Mission E” a 5 razze aperte nere con finitura interna argento.

Un’altra gioia per il mio sguardo è il colore delle pinze: bianco per questa versione Turbo, che si integra perfettamente con i cerchi.

Le maniglie sono integrate nelle portiere, mantenendo una linea laterale pulitissima, anche se risultano un po’ troppo sottili e quasi taglienti al tatto. Escono automaticamente non appena ti avvicini all’auto e rientrano appena inizia la marcia.

I due sportelli di ricarica, uno a destra per la ricarica lenta in AC o veloce in DC e uno a sinistra solo per quella lenta in AC, sono caratterizzati da un’aletta laterale che ne consente l’apertura a sfioramento: una vera raffinatezza.

Il posteriore è meno particolare e si caratterizza da una fascia di raccordo luminosa in vetro che percorre tutto il cofano, sotto la quale è posizionata la scritta “Porsche” con effetto vetro. Sopra è invece integrato lo spoiler “Porsche Active Aerodynamics” a scomparsa, che può restare fisso oppure uscire automaticamente in tre posizioni a seconda della situazione di marcia: a 90 km/h, a 160 km/h e a 200 km/h. La terza posizione, denominata “Performance”, assicura grande stabilità di marcia e il massimo potenziale per la guida dinamica: ideale per veloci tempi sul giro in circuito.

Le minigonne del pacchetto “SportDesign” donano ulteriore carattere sportivo alla Taycan, andando a creare un bel movimento stilistico sotto le linee morbide che contraddistinguono la silhouette dell’auto.

Dimensioni e Peso

Dimensioni e peso taycan

È alta solo 1.38 metri ma ha una lunghezza di quasi 5 metri e una larghezza di poco superiore ai 2 metri, considerando gli specchietti aperti. Una grande coupé a 4 porte, che sembra meno lunga grazie al taglio sfuggente della coda.

Appena ti siedi al volante le dimensioni non sono un problema, soprattutto se hai in dotazione (optional molto consigliato) lo “sterzo integrale”: si tratta del retrotreno sterzante, che fino a 50 km/h assicura all’auto manovre in spazi ristretti – grazie alla rotazione in controfase delle ruote posteriori – mentre a velocità superiori le consente percorrenze di curva molto stabili – grazie alla rotazione in fase delle ruote posteriori. Il diametro di sterzata si riduce di circa 60 centimetri e interviene anche una maggiore servoassistenza per rendere le manovre ancora più semplici e comode.

Il parcheggio è assistito dai sensori sonori e dalle telecamere sia di retromarcia che “Surround View” a 360 gradi), assolutamente fondamentali per manovrare in sicurezza considerando che la visibilità è molto scarsa, cosi come la percezione degli ingombri.

Il peso è importante, paragonabile a quello di un SUV di grandi dimensioni: parliamo di 2’420 Kg. A incidere sulla bilancia c’è il generoso pacco batterie da ben 93.4 Kw, che però è stato intelligentemente posizionato nella parte bassa del pianale. Questo accorgimento ha consentito di donare all’auto un’agilità impensabile, che le permette di raggiungere una dinamica di guida al vertice della categoria. 

Ci pensa poi la potenza, assolutamente mostruosa, ad annullare per magia tutti quei kg che ti stai portando in giro: l’erogazione è immediata e priva della benché minima esitazione. Vieni letteralmente incollato al sedile e proiettato in avanti contemporaneamente al tuo pensiero.

Motore, cambio, trazione e assetto

Motore tay

I motori sono due. Entrambi sincroni a magneti permanenti: uno all’asse anteriore e uno al posteriore. Erogano complessivamente una potenza di 460 kW, pari a 625 CV, che in overboost – con il “launch control” attivato – raggiunge un picco di 500 kW (680 CV) e una coppia massima di 850 Nm da 1 a 5’600 giri/minuto.

Un optional molto interessante, di cui è dotata la nostra Taycan Turbo, è il “Porsche Torque Vectoring Plus”, che utilizza il bloccaggio del differenziale a controllo elettronico all’asse posteriore per una ripartizione variabile della coppia motrice tra le ruote posteriori. Da un lato, frenando in modo mirato la ruota interna alla curva è possibile generare un momento di imbardata supplementare all’asse posteriore, garantendo un comportamento autosterzante ancora più agile della vettura. Dall’altra, il bloccaggio mirato del differenziale durante l’accelerazione in uscita di curva migliora la trazione.

interni

Interni taycan

Anche qui si percepisce immediatamente il DNA Porsche. L’architettura interna è sportiva, semplice e lineare. Il guidatore si trova in basso, accolto da sedili regolabili a 18 vie (optional), avvolgenti e contenitivi al punto giusto, con poggiatesta sottili.

Seduto nell’abitacolo la sensazione è quella di stare su un’astronave, con una digitalizzazione touch portata all’estremo. Quando si avvia il sistema, comincia lo spettacolo. I pulsanti meccanici sono stati sostituiti quasi completamente da quelli digitali, rendendo gli interni molto ordinati e innovativi. Grande novità è rappresentata dallo schermo touch davanti al passeggero anteriore, che può interagire con il sistema multimediale a seconda della configurazione scelta.

I rivestimenti interni, sia dei sedili che delle portiere, mostrano una manifattura di altissima qualità e sono curati nei dettagli, oltre che morbidi al tatto, e combinano pelle e tessuti ottenuti con materiali riciclati ed eco-sostenibili

Le cavità ricavate nel progetto del pacco batterie, che è integrato nel sottoscocca, consentono anche ai passeggeri posteriori di viaggiare comodamente. La Taycan nella cosiddetta versione “4+1” ospita fino a 5 persone, ma la seduta posteriore centrale risulta poco comoda soprattutto durante lunghi viaggi e accoglie persone di piccola taglia.

Il tetto panoramico fisso (optional) dona grande luminosità all’abitacolo e contribuisce al comfort dei passeggeri, soprattutto di quelli seduti nei sedili dietro.

Strumentazione e Infotainment

strumentazione taycan

Negli ultimi anni ci siamo abituati a vedere display digitali, ma su questa Taycan sono andati ben oltre: ce ne sono addirittura quattro.

Un pannello curvo da 16,8 pollici di diagonale, a sviluppo orizzontale, sostituisce integralmente la strumentazione di fronte al guidatore

Un display centrale touch da 10,9 pollici nel quale sono racchiuse le principali funzionalità di infotainment, nonché la gestione di alcuni settaggi tra cui quelli del sistema Porsche Active Stability Management (PASM), che viene replicato sul display – il quarto – davanti al passeggero (optional).

Un altro display touch è previsto per la consolle centrale di comando, con diagonale da 8,4 pollici e feedback aptico (cioè la sensazione è simile a quella di un tasto vero), per la gestione delle funzioni fisiche della vettura: il sistema di climatizzazione (compresi i flussi d’aria delle bocchette), l’impostazione dei sedili, l’inserimento delle destinazioni relative alla navigazione, ma anche l’apertura degli sportelli di ricarica anteriori, l’apertura e la chiusura del portellone posteriore e il livello di carica istantaneo delle batterie.

A richiesta si può avere un quinto display da 5.9 pollici per i passeggeri posteriori, dal quale si possono regolare temperatura, ventilazione e riscaldamento dei sedili.

I display hanno una modalità di controllo intelligente e intuitiva basata sull’azionamento a sfioramento oppure su comandi vocali che si attivano semplicemente dicendo “Hey Porsche”.

Nonostante sia tutto digitale, Porsche è riuscita a creare una protezione antiriflesso efficace grazie all’impiego di una lastra di vetro trattata per ottenere l’effetto di un filtro polarizzatore. Devo dire che il pannetto fornito in dotazione per la pulizia va utilizzato molto spesso se non si vuole vedere i display pieni di antipatiche ditate.

Il volante ospita una splendida rotella in basso a destra, che consente di cambiare rapidamente la modalità di guida. Puoi adattare la vettura alle tue esigenze scegliendo una delle 4 modalità disponibili, che vanno a tarare specificatamente sia alcuni componenti come sterzo, sospensioni, trazione, ma anche i diversi sistemi della vettura, come le alette dell’aria di raffreddamento, lo spoiler posteriore e la gestione termica.

Al primo impatto la situazione 100% digitale disorienta anche un guidatore tecnologicamente evoluto, in quanto prendere confidenza con tutti questi display e i relativi menù  non è per nulla immediato.

La strumentazione frontale – che è più grande del volante e obbliga a qualche movimento laterale della testa per vedere le informazioni nascoste dietro la corona – prevede quattro impostazioni grafiche:

  • Classic mode: riproduce graficamente i cinque strumenti circolari analogici, al cui interno vengono inserite ulteriori informazioni per una leggibilità immediata. Niente contagiri centrale, sostituito dall’indicatore della potenza erogata;
  • Map mode: una mappa ad alta risoluzione occupa tutta la parte centrale;
  • Full Map: la mappa occupa l’intera superficie;
  • Pure mode: vengono mostrate solo le informazioni essenziali, tra cui la velocità, i segnali stradali e le indicazioni della navigazione con pittogrammi semplificati.

L’accensione si trova a sinistra, come in tutte le Porsche. Ma non c’è una serratura e neppure una chiave bensì un pulsante, per la verità molto banale e in plastica; avrei preferito qualcosa di più raffinato e meno sempliciotto, magari cromato o comunque di design. Una volta seduto al posto di guida, però non hai neanche il tempo di allacciare la cintura che si attiva il quadro strumenti e puoi già selezionare il selettore per partire, senza premere l’accensione. Quel pulsante lo usi solamente quando devi spegnere il quadro prima di scendere dall’auto.

Anche il selettore di guida – il comando da selezionare per avviare la marcia avanti, la retromarcia o mettere in “Neutral” – non è esattamente all’altezza del resto: risulta un po’ nascosto dietro il volante, ha una forma poco attraente, ha un rivestimento ruvido e il suo azionamento verticale non è pratico.

Dietro al volante in basso a sinistra trova posto una leva per gestire il “Porsche Inno-drive”, un sistema di assistenza alla guida che consente – pur mantenendo saldamente le mani sullo sterzo – di lasciar guidare l’auto autonomamente: la velocità si adegua ai limiti riportati sulla segnaletica stradale grazie al radar anteriore, che gestisce anche la distanza dal veicolo che ci precede andando ad agire su acceleratore e freno; perfino il volante viene girato automaticamente per mantenere l’auto al centro della corsia. Ogni opzione può essere anche disattivata singolarmente dal computer di bordo e, in qualsiasi momento, basta agire sui pedali oppure sul volante per imporre il proprio input di guida.

Modalità di guida

Attraverso la rotella presente sul volante in basso a destra oppure utilizzando il menu “Vettura” sul display centrale, si può scegliere la modalità di guida desiderata.

Nella modalità “Range” l’intera vettura viene orientata all’efficienza. La partenza avviene in seconda, come in “Normal”. Inoltre, viene limitata la velocità massima a 140 km/h e ridotta la climatizzazione. Va benissimo per la guida di tutti i giorni in mezzo al traffico e per un viaggio in tranquillità all’insegna dei bassi consumi.

In modalità “Normal” la vettura bilancia perfettamente efficienza, comfort e dinamismo. Si tratta della modalità adatta a tutti coloro che non vogliono impostarne una specifica. Rappresenta un buon compromesso tra performance e comfort.

In modalità “Sport” i sistemi vengono impostati per assicurare emozioni e performance maggiori. Le caratteristiche di smorzamento e molleggio vengono settate su valori idonei alla guida sportiva, il raffreddamento della batteria si intensifica e l’assetto diventa più rigido. Se cerchi il divertimento tra le curve questa è la modalità perfetta.

Selezionando la modalità “Sport Plus”, le qualità sportive vengono ulteriormente enfatizzate: l’assetto raggiunge il livello di altezza minimo, le prese d’aria si aprono in funzione del fabbisogno e gli altri sistemi, come l’asse posteriore sterzante e l’assetto, vengono predisposti per far fronte alle massime prestazioni. Serve un circuito per dare sfogo a tutta la potenza di cui è capace questa Supercar; e questa è la configurazione più idonea per andare in pista a spremerla.

La modalità “Individual” consente infine di creare una combinazione personalizzata delle varie impostazioni che si trovano nelle modalità Normal, Sport e Sport Plus.

Se vuoi provare una partenza da fermo che toglie il fiato e capace di attaccarti letteralmente al sedile, ti basta attivare la funzione “Launch Control”, così da sfruttare tutta la potenza elettrica di 850 Nm e 680 cavalli. Un’esperienza assolutamente pazzesca, oltre che per l’immediata erogazione anche per la spinta che sembra non esaurirsi mai: l’auto scatta in prima marcia fino a 100 km/h poi entra automaticamente il secondo rapporto per mantenere elevato il rendimento in termini prestazionali.

Abitabilità

Abitabilità interni taycan turbo porsche elettrica

È bassa, parliamo di 1 metro e 38 di altezza. Per salire a bordo non servono contorsioni ma le persone molto alte è meglio che abbiano la schiena sana. Una volta preso posto – a pochi centimetri da terra – l’accoglienza è davvero superlativa, si tratta di un salotto molto sportivo che definisce il DNA Porsche in chiave moderna.

La sensazione davanti è quella di una 911 più comoda, con i sedili anteriori adattivi che ti permettono di effettuare fino a 18 regolazioni per trovare la corretta posizione di guida. Si tratta di sedili contenitivi ma confortevoli anche per affrontare lunghi viaggi.

I passeggeri posteriori sono seduti in basso, come quelli davanti; hanno una seduta ben raccolta ma comoda e le gambe hanno un buono spazio sia in profondità che in altezza – grazie all’assenza delle batterie in prossimità del poggiapiedi.

Si viaggia nel silenzio più assoluto tra finiture interne di alto livello, plastiche morbide al tatto e assemblaggi precisi. L’utilizzo di materiali di alta qualità, la struttura dal design pulito e la completa digitalizzazione della strumentazione arricchiscono la sensazione assolutamente “premium”.

Il pulsante di accensione/spegnimento di colore nero, rotondo e di plastica, a sinistra come da tradizione Porsche, rappresenta una piccola stonatura stilistica; lo avrei preferito con una finitura più sportiva (magari metallica), comunque in linea con l’innovazione digitale della strumentazione di bordo.

Il tunnel centrale anteriore è largo e offre in “bella vista” 2 porta-bottiglie consecutivi nel poggia-braccio, che non risultano particolarmente pratici né come appoggio né per stivare oggetti. Il vano portaoggetti invece è discretamente capiente: non molto profondo ma abbastanza largo per poter riporre fazzoletti, telefono, chiavi, portafogli, ecc.

Freni 

Freni taycanturbo

Auto pesanti necessitano di freni adeguati e per i veicoli elettrici si tratta di una priorità per garantire spazi di arresto ridotti e performance ottimali di guida in tutte le condizioni. A maggior ragione se parliamo di Supercar con questa potenza.

Per quanto riguarda il sistema di frenata, Porsche non ha seguito gli altri costruttori di auto elettriche ma è andata per la sua strada: ha infatti creato un impianto rigenerativo che permettesse di ricaricare la batteria recuperando fino al 90% della forza frenante con una potenza fino a 265 kW, 175 dei quali arrivano dal motore anteriore e 90 da quello posteriore. Per capire la forza del sistema, basti pensare che adottando uno stile di guida sportivo fino a 1/3 dell’autonomia viene ottenuto esclusivamente mediante la funzione di recupero dell’energia; in caso di frenata da 200 km/h a 0 è possibile ottenere un’autonomia supplementare di 4 km!

Porsche ha messo a punto una tecnologia per cui il recupero dell’energia è molto leggero quando si rilascia l’acceleratore ed è invece più efficace non appena si agisce sul freno. Quindi prevede una taratura opposta a quella delle auto elettriche “one-pedal“.

Nella guida normale, per il 90% delle volte si preme il pedale del freno esercitando una pressione inferiore a 0.39g di forza frenante; in tal caso la frenata avviene utilizzando solamente i due motori elettrici che recuperano l’energia. Il freno meccanico interviene solo se è richiesta una potenza frenante superiore. Questa interazione è regolata automaticamente in modo efficiente dall’impianto. Ne deriva un consumo dei freni notevolmente ridotto, considerando che nella guida di tutti i giorni la maggior parte delle frenate sono graduali e di modesta entità, quindi chiamano in causa prevalentemente la frenata rigenerativa.

Il sistema di rigenerazione è stato creato in modo specifico: non è troppo invasivo per aumentare il piacere di guida sportivo e mantenere elevata – qualora la si porti in pista – la performance sul cronometro.

Ma volendo, si può attivare una delle modalità di recupero dell’energia: cliccando l’apposito tasto sul volante (nella razza di sinistra) si attiva manualmente un parziale recupero senza frenare oppure dal computer di bordo (PCM) si imposta la rigenerazione automatica basata sul radar di distanza, così da iniziare a decelerare quando il veicolo che ci precede sta rallentando.      

La casa di Stoccarda ha inoltre studiato e brevettato il “Porsche Surface Coated Brake” (PSCB), cioè dischi in ghisa grigia con rivestimento al carburo di tungsteno. Di serie sulla Taycan Turbo. Si tratta di una vera rivoluzione tecnologica, in grado di aumentare la potenza frenante e la resistenza ad usura e corrosione, ma anche di ridurre la quantità di polvere dei freni che si deposita sui cerchi. Questa innovazione è stata condivisa con la cugina RS e-tron GT quattro, che è costruita sulla stessa piattaforma e ha numerose componenti in comune, come ad esempio il pacco batterie e le sospensioni.

Sospensioni

Si tratta di sospensioni a tripla camera d’aria che assorbono bene le imperfezioni del manto stradale, mantengono l’auto incollata all’asfalto e regalano una precisione di guida esaltante. Il sistema di ammortizzazione adattivo permette di “copiare” la strada filtrando abbastanza bene la parte “cattiva – a patto di mantenere un settaggio “Normal” – ma restituendo sempre al guidatore un perfetto feedback.

Il Porsche Active Suspension Management (PASM) consente la regolazione elettronica degli ammortizzatori mentre il Porsche Dynamic Chassis Control Sport (PDCC Sport) con Porsche Torque Vectoring Plus (PTV Plus) consente la regolazione del telaio e la stabilizzazione attiva del rollio. 

Appena necessario, la flessibilità delle molle viene adattata elettronicamente in una frazione di secondo, ad esempio durante le accelerazioni e le frenate.

Nelle modalità “Range” (quella idonea a consumare il meno possibile) e “Sport Plus” (la più “cattiva”), il telaio scende nella posizione più bassa (-22 mm).

Fino a 30 km/h si può sollevare l’auto di 20 mm per evitare di toccare la strada o un marciapiede con lo spoiler anteriore. A partire da 90 km/h l’auto si abbassa automaticamente di 10mm, mentre oltre i 180 km/h scende di 22 mm per migliorare l’aerodinamica e la tenuta di strada.

Con la funzione “smart-lift”, di serie in combinazione con le sospensioni pneumatiche adattive, la Taycan può essere programmata in modo che si sollevi automaticamente in determinati punti ricorrenti come soglie stradali o vialetti di garage. Anche quando si guida in autostrada, questa funzione può influenzare attivamente l’altezza del veicolo e regolarne il livello per ottenere il miglior compromesso tra efficienza e comfort di guida.

L’effetto tappeto volante tipico di alcune berline di lusso è lasciato alla cugina RS e-tron GT quattro, perché qui è il puro dinamismo sportivo a dominare. Non vedi l’ora che comincino le curve per disegnarle come vuoi.

I viaggi sono comodi e, se non si trovano strade particolarmente accidentate, il comfort è davvero di alto livello cosi come l’insonorizzazione. Merito sia dell’aerodinamica eccellente, che registra un cx pari a 0.22, ma anche degli ottimi materiali utilizzati per la vetratura e del lavoro certosino su tutte le componenti che possono creare fastidiosi fruscii e rumorosità come specchietti retrovisori e ruote.

Nelle modalità di guida più dinamiche (Sport e Sport Plus), che spingono al massimo la prontezza di erogazione della potenza ma anche la reattività dello sterzo e la rigidità di telaio e sospensioni, si arriva perfino ad avere un sovrasterzo di potenza; segno che la sportività non è solo nel marchio che quest’auto porta in giro.

Sulla Porsche Taycan Turbo il rollio è praticamente assente, merito del “PDCC Sport”. Si tratta di un sistema di stabilizzatori elettromeccanici che reagiscono in soli 200 millisecondi (il 30% più veloce rispetto agli attuatori idraulici) non appena serve attivarli per impedire movimenti di rollio della vettura.

Bagagliaio

bagagliaio pORSCHE tAYCAN tURBO

Quando apri il bagagliaio di un’auto lunga quasi 5 metri ti aspetti di trovare molto spazio. Ma in casa Porsche evidentemente non è stata considerata una priorità. Diciamo che c’è lo spazio per una famiglia poco numerosa. Tuttavia è profondo e con un comodo doppiofondo per stivare alcuni cavi di ricarica. Ha una forma a “T” rovesciata; non è alto ma si può sfruttare bene ed è rivestito con cura maniacale. In fondo si trovano i ganci per fissare la valigetta porta-cavi, che è dotata di appositi moschettoni alle due estremità.

La capacità di carico di questa versione è di soli 366 litri, ma è presente anche un vano sotto al cofano anteriore (come sulla Porsche 911, per intenderci) da 85 litri.

L’apertura del portellone è elettrica e, tramite l’apposito pulsante, si può anche chiudere comodamente tutta la vettura.

Il bagagliaio, tipico di un’auto di taglia media, non è ai vertici della categoria, ma è l’unica piccola rinuncia che devi fare per portarti in giro una Supercar di questo livello. E se non viaggi sempre in quattro persone puoi contare sulla possibilità di abbattere uno schienale posteriore, sdoppiabile in modalità 40-20-40, comodo anche per caricare gli sci nell’apposita sacca.

Suono

Suono Taycan Turbo

Anche dal punto di vista acustico la Taycan offre un’esperienza completamente nuova: la vettura avanza silenziosamente, lasciando udire solo un rumore appositamente prodotto all’esterno, conformemente ai requisiti di sicurezza imposti dalla legge. Ma per assicurare un sottofondo sonoro unico per la guida sportiva, è disponibile (optional) il “Porsche Electric Sport Sound”: un sistema che rende più emozionante e coinvolgente la guida e si propaga sia all’esterno che all’interno dell’abitacolo attraverso gli altoparlanti dedicati. È un particolare mix tra un suono elettrico e la sonorità cupa tipica di un motore V8. Si tratta comunque della risposta acustica perfetta ai movimenti del tuo piede destro. Il suono può essere attivato o disattivato dal sistema di bordo PCM.

Durante la guida normale, quella in mezzo al traffico o nel corso di un lungo viaggio autostradale, è un’opzione poco interessante. Ma quando si vogliono sfruttare un po’ le potenzialità dinamiche, magari durante un tragitto ricco di curve oppure facendo qualche giro in pista, la sonorità diventa importante perché riesce ad aumentare notevolmente il coinvolgimento e a far percepire meglio l’erogazione della potenza.

Autonomia

autonomia taycan turbo

Se parli di Supercar solitamente il tema relativo al consumo è spesso marginale e lo si affronta solo per profondità di analisi. Ma parlando di un’elettrica è molto interessante soffermarsi anche su questo punto.

Cominciamo dalle dotazioni di bordo per la ricarica, che determinano la tempistica di attesa per rifornire di energia elettrica il grande pacco batterie, che contiene ben 93.4 kW, di cui 83.7 kW effettivamente disponibili, stivati in 396 celle che sono alloggiate in 33 moduli.

La Taycan Turbo è dotata di un’architettura a 800V, che garantisce un picco di assorbimento massimo di 270 kWh: significa che ad una colonnina ultra-fast (Ionity o Porsche, per esempio) si può ricaricare dal 10 all’80% in soli 13 minuti, a patto di avere preparato il pacco batterie tramite l’apposito sistema di climatizzazione. Infatti, per ricevere fin dall’inizio della carica il massimo del flusso disponibile, è necessario che gli accumulatori siano ad una temperatura tra 20 e 25 gradi.

L’auto è provvista di tre cavi per la ricarica: un “Mode 3” per le colonnine pubbliche, il caricabatterie DC on-board da 150 kWh per la ricarica rapida in DC e quello per la ricarica domestica in AC. 

Per quanto riguarda i consumi dichiarati, i dati WLPT – che è un ciclo di omologazione maggiormente attendibile rispetto al vecchio NEDC, ma pur sempre eseguito in laboratorio – parlano di 22.9-26.6 kWh per 100 km, che equivalgono a una media di 24.75 kWh.

Mi sono sorpreso di constatare che i consumi reali sono molto vicini.

In città è difficile stare sotto i 30 kWh per 100 km, anche nella modalità “Range”, mentre in un tragitto extraurbano con una media intorno agli 80 km/h si scende a 23.5 kWh per 100 km.

Durante un viaggio lungo l’autostrada svizzera, che offre limiti di velocità compresi tra 80 km/h e 120 km/h, si consumano 24 kWh per 100 km, che diventano 25.6 kWh per 100 km sulle autostrade italiane ad una media di 130 km/h.

A seconda dello stile di guida, dalla tipologia del percorso e dalla temperatura esterna, ho personalmente riscontrato che – con il pacco batterie carico al 100% e una guida non molto attenta su tragitto misto – un pieno di elettroni consente mediamente 310 km di autonomia, mentre in condizioni ideali (meno frequenti) si arrivano a percorrere 360 km.

Nel corso di un viaggio di 200 km, dei quali il 5% in città, il 15% in autostrada svizzera, il 20% in extraurbana italiana e il 60% in autostrada italiana ho registrato un consumo complessivo di 25 kWh per 100 km. Davvero prossimo a quanto dichiarato in fase di omologazione, anche se ben lontano dall’efficienza di una Tesla paragonabile, che consuma il 20% in meno.

Ho trovato molto interessante la stima attendibile di autonomia che puoi calcolare andando sulla sezione dedicata del sito porsche-taycan.ch: basta inserire il Profilo di guida (urbano, extraurbano e autostrada), le Condizioni di viaggio (temperatura esterna e climatizzazione dell’abitacolo) e l’Equipaggiamento (dimensioni cerchi e batteria) per calcolare una stima di quanti km può percorrere la tua Taycan.

Una caratteristica peculiare di quest’auto risiede nella sua capacità di essere parsimoniosa nei consumi medi quando si aumenta il ritmo; questo perché se da una parte si utilizzano più kW per accelerare, dall’altra il sistema di rigenerazione che sfrutta le decelerazioni e la frenata lavora per il 90% delle volte per recuperare energia, lasciando i freni a riposo. Il risultato è un fabbisogno energetico molto equilibrato, ancor più significativo se paragonato a Supercar benzina con questo livello di potenza utilizzate in modo sportivo.

Per tradurre questi numeri in km con un litro, come si fa per le auto a combustione, se consideriamo un’autonomia media di 360 km, abbiamo una percorrenza pari a:

335km / 83.7kW = 4 km con 1 kW.

Calcolando un costo dell’energia domestica pari a CHF 0.22 e di quella pubblica pari a CHF 0.60, ipotizzando di ricaricare il 50% delle volte a casa e il 50% delle volte in giro, il costo medio sarebbe pari a:

CHF (0.60+0.22) / 2 = CHF 0.41.

Un “pieno” di 83.7 kW costa dunque mediamente:

CHF 0.41 x 83.7kW = CHF 34.32

Con questi soldi, calcolando un costo della benzina SP95 (al 05.03.2022) pari a CHF 2.00 al litro, si acquistano:

CHF 34.32 / 2.00 = 17.16 litri

Una supercar a benzina paragonabile ha un consumo medio (ottimistico) pari a 6 km/l e pertanto con questo rifornimento potrebbe percorrere:

17.16l x 6km = 103 km, quindi una distanza di oltre 3 volte inferiore!

Ma pensiamo invece ad un’auto parsimoniosa – che ha una percorrenza media di 15 km/l. Con questo rifornimento sarebbe capace di percorrere 17.16l x 15km = 257 km

Un’auto tradizionale deve dunque consumare non più di:

335km/17.16l = 19.5km con 1 litro

per eguagliare il costo del pieno della Porsche Taycan Turbo.

Ma quelle tradizionali (o ibride) che si avvicinano a questi consumi non hanno neppure 1/4 della sua potenza e pesano 1’000 kg in meno!

I motori elettrici sono realmente efficienti, sia perché utilizzano il 95% dell’energia accumulata nelle batterie ma anche perché, a differenza dei migliori motori a combustione (pensiamo ai fantastici 8, 10 e 12 cilindri che hanno fatto la storia dell’auto), se non c’è richiesta di potenza l’utilizzo di elettroni è di gran lunga inferiore: la Taycan può attingere da uno solo o da entrambi i motori a seconda di quanta potenza viene richiesta dal guidatore sia in termini di modalità di guida che di accelerazione.

 

La mia prova su strada

prova su strada taycan turbo

Mi avvicino all’auto e lei si apre: gli specchietti si aprono, sento lo sbloccaggio centralizzato delle serrature e vedo le sottili maniglie che fuoriescono “magicamente” dalle portiere. Devo ancora salire a bordo e questa Taycan già mi stuzzica invitandomi a salire. Senza molta fatica mi accomodo a pochi centimetri dal suolo; si perché è davvero bassa questa creatura a 4 ruote lunga quasi 5 metri e larga poco più di 2, ma una volta dentro mi sento a mio agio in pochi secondi. Numerose le regolazioni elettriche del sedile (ben 18) e del volante (in altezza e in profondità), in grado di configurare la posizione di guida desiderata.

Impugno il volante, lo guardo e dico “wow”; un’opera d’arte. Bellissimo, sportivo, funzionale, proprio come lo vuoi su una Porsche. A sinistra, come in tutte le “figlie” di Stoccarda, trovo l’accensione; ma qui niente serratura per la chiave. Solo un pulsante di accensione con il classico simbolo comunemente usato sui dispositivi elettronici, che in realtà serve solo per spegnere il sistema visto che si avvia dopo pochi secondi che hai chiuso la portiera.

Di fronte a me va in scena lo spettacolo digitale che Porsche ha realizzato per la strumentazione di bordo di questa Taycan: un touch-screen a forma di T attraversa il cockpit, dal guidatore fino al passeggero. Il display principale davanti al guidatore è completamente configurabile e mostra velocità, mappa satellitare 3D, dati di viaggio, stato di carica delle batterie, autonomia in km, consumo in kWh.

Seleziono la “D”, imposto la modalità “Range” e parto. Per il primo test scelgo una strada molto movimentata che mi offre ben 15 km di curve e qualche saliscendi. Comincio molto cauto vista la potenza esagerata a disposizione; prima di “assaggiarla” voglio conoscerla e capirla.

Passano 5 minuti e l’effetto è quello che mi aveva fatto sentire la prima 911 (versione 997) che ho guidato nel 2004: mi sembra di guidarla da sempre. Il feeling Porsche è un vero marchio di fabbrica: ogni auto – escludendo alcuni modelli estremi – vuole coinvolgerti subito risultando alla tua portata.

Passo alla modalità “Normal”. Affronto le curve con una precisione millimetrica mentre le sospensioni “copiano” l’asfalto restituendomi sensazioni di grande sicurezza e qualche colpetto sulle disconnessioni. Il retrotreno sterzante mi consente di curvare nello stretto come se avessi una 911 mentre il centro di gravità rasoterra e la distribuzione dei pesi 50/50 fanno sembrare l’auto sui binari. Difficile metterla in crisi.

Lo sterzo è davvero perfetto ma anche molto diretto; l’auto tende al sovrasterzo, soprattutto quello di potenza, quindi è comunque da gestire con attenzione e dolcezza. L’ingresso in curva è preciso mentre l’uscita fa venire voglia di accelerare con l’asse posteriore che spinge, le sospensioni che lavorano sulle singole ruote e l’elettronica che ripartisce la potenza all’istante per tenerti saldamente in traiettoria.

Aumento il ritmo; inserisco quindi la modalità Dynamic – e il sound artificiale –  e cerco di mettere in difficoltà questa 4 porte coupé, ma lei non si scompone di una virgola, sempre incollata. Il rollio è praticamente assente cosi come il beccheggio. Sento l’auto piatta, costantemente e indipendentemente dal mio comportamento al volante.

Il peso si percepisce solamente nelle frenate decise in discesa, ma l’impianto è adeguato alla massa e non mi fa impensierire. Devo prenderci “il piede” con il pedale del freno perché ha una corsa abbastanza lunga e nella prima parte di pressione frena poco.

Finisco il percorso e le curve mi mancano già: me le sono divorate. È difficile mettere in crisi questa Taycan.

Attraverso la città e testo il comportamento nel traffico: il silenzio regna sovrano, nessun rumore pervade l’abitacolo ad esclusione del sistema di frenata rigenerativa, che non risulta comunque fastidioso. Non è il suo habitat perché è come un ghepardo in gabbia, ma se la cava perfettamente: anche un breve tragitto “sornione” casa-ufficio non la impensierisce.

Mi voglio immettere in autostrada e decido di sfruttare la corsia di ingresso per dare un’accelerata consistente: neanche il tempo di farlo che mi trovo al massimo della velocità consentita e me ne accorgo perché ho settato il limite nel PCM e la macchina ferma di colpo l’impressionante progressione. Resto a bocca aperta per l’immediatezza con la quale la potenza è stata erogata. Nessun ritardo, nessuna esitazione: il pedale destro scende e contemporaneamente la corrente ti proietta in avanti come se fossi una piuma. Alla faccia delle oltre 2 tonnellate di auto!

Continuo in autostrada per 20 km e apprezzo sia il comfort generale (sedili e sospensioni) che le sonorità dell’impianto audio Bose, sfruttando tutto il pacchetto di sistemi di assistenza, che di fatto mi portano in giro senza dover pensare a nulla, a parte di esercitare un po’ di pressione sullo sterzo. I rallentamenti sono precisi anche se leggermente tardivi, mentre è troppo rapida la ripresa nelle ripartenze dopo un rallentamento. La taratura non l’ho apprezzata particolarmente; diciamo che consiglio di utilizzarla prevalentemente durante lunghi tragitti senza troppo traffico.

Non mi ha convinto la differenza riscontrata nelle quattro modalità di guida, in quanto i cambiamenti apportati risultano meno netti rispetto a quanto accade sulle auto sportive tradizionali. Intendo dire che qui l’erogazione della potenza è sempre immediata, l’auto resta comunque abbastanza rigida anche nelle configurazioni più confortevoli, mentre il volante mantiene una certa consistenza e risulta sempre molto preciso, a prescindere dalle impostazioni scelte.

Lasciando stare l’autonomia, sicuramente migliorabile, ritengo che si tratti forse dell’auto più desiderabile oggi sul mercato per la sua capacità di far coesistere una vera sportività Porsche con la fruibilità tipica di una berlina di lusso.

Il suo “difetto” principale? Quello di farti passare la voglia di scendere.

Conclusione

Quando si parla di Porsche il pensiero va immediatamente alla 911, il suo modello iconico che dal suo debutto sul mercato nel 1964 rappresenta la casa di Stoccarda.

I suv Cayenne e Taycan stanno facendo la storia del marchio (e buona parte del suo fatturato) anche se in un segmento sul quale in pochi avrebbero scommesso.

Quando è stata annunciata la creazione della Taycan, una 4 porte sportiva 100% elettrica, in molti hanno storto il naso – me compreso – perché i motori, a partire dal 6 cilindri boxer, sono stati l’orgoglio di Porsche per decenni. Ma in Germania hanno sempre voluto dettare il passo e ignorare la concorrenza, andando a creare nuove categorie inesplorate. Ci vuole coraggio e consapevolezza delle proprie capacità, le prime due caratteristiche che riconosco a quest’ultima opera d’arte a 4 ruote.

IL design è fuori dagli schemi e la strumentazione completamente digitale, ma l’essenza Porsche è presente fuori, dentro e soprattutto al volante. La sportività è dominante e la dinamica di guida esaltante, oltre le mie aspettative. La fruibilità nell’uso quotidiano, grazie ad un comfort di alto livello, ma anche la possibilità di divertirsi perfino in pista sono il segnale evidente di un’auto perfettamente riuscita, che non ha snaturato la storia del marchio bensì ne ha ridisegnato i contorni in chiave futuristica per diventare il nuovo punto di riferimento del settore.

È un’auto bella da guardare e ancor di più da guidare perché sotto un’insospettabile berlina di oltre 2 tonnellate ci sono tecnologie che sanno regalarti emozioni vere, tipiche di Supercar assai meno fruibili.

Dati Tecnici

 

PRESTAZIONI (Fonte Zeperfs)

  • Velocità massima dichiarata: 260 km/h (limitata elettronicamente)
  • Velocità massima effettiva: 269 km/h
  • 0-100 km/h : 3,2 secondi (dichiarato 3.2 secondi)
  • 0-200 km/h : 10,5 secondi
  • 50-0 km/h : 9.4 metri
  • 100-0 km/h : 32.9 metri


DATI TECNICI

  • Motore : 2x elettrico sincrono a magneti permanenti,
  • Trazione: integrale permanente con differenziale autobloccante
  • Cambio : a due rapporti
  • Potenza e coppia : 460 kW (625 cv) con overboost 680 cv (500 kW) e 850Nm
  • Batteria : 93.4 kWh lordi, 83.7 kWh netti
  • Sospensioni anteriori : doppi bracci trasversali sovrapposti
  • Sospensioni posteriori : multi-link
  • Freni : dischi autoventilanti in acciaio rivestiti in carburo di tungsteno. Ant. 410mm a 6 pistoncini con
    pinze fisse; Post. 365mm a 4 pistoncini con pinze fisse.
 
MISURE
 
  • Peso a vuoto (UE) : 2’380 kg​
  • Bagagliaio min/max : 366 litri posteriore + 85 litri anteriore
  • Lunghezza : 4.96 metri
  • Larghezza : 1.96 metri (2.14 metri con gli specchietti)
  • Altezza : 1.38 metri
  • Passo : 2.9 metri
  • Diametro di sterzata : 11.7 metri
  • Pneumatici : Ant. 245/45/20 103Y + Post. 285/40/20 108Y oppure Ant. 265/35/21 101Y + Post. 305/30/21
    104Y

 

CONSUMI (basati sulla capacità netta delle batterie, pari a 83.7 kWh)

  • Autonomia dichiarata (WLTP) : 315-365 km
  • Autonomia effettiva : 299-335 km
  • Consumi dichiarati (WLTP) : 22.9-26.6 kWh/100 km
  • Consumi effettivi : 25 kWh-28 kWh


È l’auto giusta per te se…

  • Vuoi guidare la Supercar elettrica più sportiva oggi sul mercato.
  • Cerchi una vera Porsche da usare tutti i giorni, anche con la famiglia.
  • Ti piace la guida sportiva ma non vuoi rinunciare al comfort.
  • Non vuoi passare inosservato/a.
  • Non hai particolari esigenze di carico.
  • Percorri meno di 300 km al giorno.
  • Non devi affrontare quotidianamente strade dissestate.
  • Puoi parcheggiarla e ricaricarla in garage.
 

Taycan Turbo vs RS e-tron GT

+ Design esterno più futuristico

+ Sterzo più preciso

+ Comportamento dinamico più sportivo

+ Strumentazione completamente digitale

+ Modalità di guida ben differenziate

+ Sonorità elettronica più coinvolgente

+ Accelerazione più istantanea

– Più secca sulle disconnessioni stradali

– Gestione elettronica di distanza e velocità meno dolce

– Utilizzo degli strumenti di bordo meno intuitivo

– Più costosa nell’acquisto

– Più costosa nella manutenzione

– Consumi più elevati